Era già presente da alcuni anni ma è nel 1978 che si costituisce ufficialmente il Gruppo della Montagna Mino Donà.
L'emblema stesso del Gruppo ne racconta l'origine. Il petalo che manca al fiore, vicino al torrione nella cresta Ravetta dei Lagorai, intitolata Torre Mino Donà, é in ricordo perenne di Mino che il 19 settembre 1974 perde la vita nella palestra di roccia di valle Santa Felicita.
Da allora il Gruppo fondato da alcuni amici si allarga sempre di più fino a raggiunge la soglia dei 400 soci.
Si susseguono negli anni programmi escursionistici proposti dai soci atti a soddisfare i gusti di tutti, gite meno impegnative nell'avvio del programma annuale in primavera per arrivare verso l'estate ad intensificare l'attività con uscite dai dislivelli maggiori.
Non mancano mai le gite di più giorni nei rifugi e le gite culturali. Anche in autunno come in primavera le uscite riducono un pò i dislivelli e in inverno con la neve, si organizzano ciaspolate diurne e notturne.
Immancabile ed attesissimo è il week-end di 2 giorni sulla neve.
Non manca nel programma annuale l'appuntamento alla Torre Mino Donà dove si sale in vetta, per lasciare vicino ai fiori posti ai piedi della croce un pensiero e una preghiera per ricordare Mino.
Anche se ora il papà Renato Donà, che è il nostro presidente onorario, non può raggiungere la torre, ci segue sempre aspettandoci quando scendiamo, felice di sapere che il ricordo di Mino è sempre vivo.
Il Gruppo rivolge da alcuni anni aiuto ad associazioni benefiche, come ai terremotati in Abruzzo o come agli alluvionati nel vicentino, con la raccolta fondi ricavati dalla lotteria di pasquetta e di fine stagione.
Il nostro intento è quello di dare a tutti i soci la possibilità di frequentare la montagna per apprezzare insieme i grandi valori che solo lei sa dare.
Sono passati tanti anni, ma il gruppo Mino Dona continua numeroso a camminare insieme in montagna per raggiungere sì le alte vette, ma soprattutto ritornare a valle dopo aver conseguito ogni volta il traguardo più importante: la gioia di stare insieme per condividere le emozioni che la montagna sa dare in tutte le sue forme.
La montagna ci invita a non sfidarla: non è un luogo di competizione ma l'occasione di contemplare tutto ciò che di più sublime la natura ci offre.
Anche Mino condivideva pienamente questi pensieri... infatti scrisse nel suo album fotografico
"mi accorgo di essere sempre più piccolo di fronte a Dio e di fronte alla montagna".